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santuario madonna della brughiera

Lunedì 4 ottobre 1943, alle quattro del mattino, Biassono fu circondata da fascisti e tedeschi per un rastrellamento:

i giovani dovevano presentarsi in Comune per giustificare

la loro presenza in paese e la loro posizione.

Nel rastrellamento furono arrestate una ventina di persone, che vennero condotte alle caserme del Rondò di Monza:

i giovani correvano il pericolo della deportazione in Germania. Come già in passato, interviene il parroco, don Carlo Consonni che, forte del prestigio presso le autorità militari, si presenta al comando e chiede che i giovani di Biassono vengano rilasciati: si assumeva personalmente la responsabilità di tenerli in paese per farli lavorare ai restauri della chiesetta della Brughiera. Lavori che vennero eseguiti nel '44/'45, con le prestazioni anche di alcuni dei giovani rilasciati su intervento del parroco. 

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